Ponte Leproso
Storia. Il ponte romano fu edificato a cavallo del fiume Sabato, probabilmente nel III secolo a.c., dal politico e letterato romano Appio Claudio Cieco, facente parte dell’antica e nobile gens Claudia. Il ponte sostituì quello precedentemente realizzato dai Sanniti, di cui venne probabilmente riutilizzato il materiale e venne posizionato in prosecuzione della via Appia, strada di collegamento con il porto di Brindisi e, quindi, con l’Oriente. L’antico nome era Ponte Marmoreo (Lapideo nei documenti), in quanto rivestito in travertino e detto nome è attestato per la prima volta nel 1071.

Origine del nome. Il nome “Leproso” fu dato in epoca medievale, probabilmente per l’esistenza nella zona di un lazzaretto (ospedale dei lebbrosi), ma non esiste documento che citi questo lebbrosario. Durante il XIX secolo il nome del ponte venne ancora cambiato in ponte di San Cosimo, dal nome di una chiesa che sorge nelle vicinanze, per il vezzo di tramutare gli antichi nomi in nomi di santi. L’ardita ed imponente opera, era originariamente a cinque arcate in opus quadratum (opera quadrata), di cui rimane solo uno dei piloni. Infatti, il ponte fu distrutto dai Goti di Totila nel VI secolo, durante il saccheggio di Benevento e successivamente ricostruito. Nei secoli fu altre volte rimaneggiato e dopo il terremoto del 1702, la ricostruzione dell’ingegnere Giovan Battista Nauclerio ridusse le arcate da cinque a quattro.
La leggenda racconta che sul ponte di notte ci sia una vecchietta che chiede, quale pedaggio per il passaggio, l’offerta di un oggetto qualsiasi. Nel caso di mancato pagamento, la vecchietta inizia a picchiare gli sfortunati passanti.
Recentemente il ponte è stato chiuso al traffico veicolare e, quindi, si percorre liberamente a piedi.
Teatro romano
Storia. Il teatro sorgeva nelle vicinanze del cardo maximus, nel settore sud-occidentale della città, dove oggi sorge il longobardo Rione Triggio.
Fu inaugurato intorno al 125-128 d.C., dall’imperatore Adriano, in onore del quale è stata realizzata un’epigrafe dedicatoria, visibile nei pressi del frontescena. Esso è stato probabilmente realizzato sulle macerie di una struttura preesistente, sepolta da un alluvione avvenuto nel I sec. d.C., come fanno pensare i resti di strutture emerse sotto di esso.

Struttura. Realizzato in opera cementizia con paramenti in blocchi di pietra calcarea e in laterizio, è uno dei teatri antichi meglio conservati. All’esterno, 25 arcate su tre ordini, tuscanico, ionico e corinzio, di cui oggi è stato conservato solo quello inferiore, davano accesso alla zona interna, attraverso scale e corridoi. Il viale d’ingresso era decorato con delle grandi maschere, simili a quelle usate dai teatranti dell’epoca. La cavea semicircolare, con il suo diametro di 90 m, che in origine poteva contenere fino a quindicimila persone, è collegata alla scena tramite tre porte monumentali che davano accesso all’orchestra.
ORARIO | PREZZO |
Ottobre-Maggio: Mercoledì-Domenica:
| Intero: €4 |
Giugno-Settembre: Mercoledì-Domenica:
| Ridotto: €2 per:
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Gratuito per:
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Arco del Sacramento
Storia. L’Arco del Sacramento, di costruzione romana, e databile tra la fine del I sec. e l’inizio del II sec. costituiva l’ingresso all’area del Foro per chi proveniva dal quartiere del Teatro, nella parte meridionale della città.
Struttura. L’arco è sostenuto da due pilastri in opus latericium poggianti su stilobati in opus quadratum.La facciata attualmente in mattoni a facciavista, era anticamente rivestita in marmo, che oggi è assente, a parte lacerti sullo stilobate. Esso, inoltre, presenta due nicchie disposte simmetricamente rispetto all’ingresso, con statue originariamente ivi alloggiate ed oggi mancanti.
L’Arco del Sacramento si visita liberamente.

Terme
Prima di imbattersi nell’Arco del Sacramento, si incontra l’area archeologica di un antico complesso termale romano visitabile liberamente attraverso passerelle metalliche.
Il complesso termale si visita liberamente.
Arco di Traiano o Port’Aura
Storia. L’arco fu costruito tra il 114 e il 117 d.C. e divenne una porta d’accesso alla città.
Funzione. L’arco trionfale fu costruito per celebrare la figura dell’imperatore Traiano in occasione dell’apertura della via Traiana, una variante della via Appia, che accorciava il cammino tra Benevento e Brindisi.
Struttura. Il monumento risulta essere l’arco trionfale romano meglio conservato in assoluto, compresi i numerosi rilievi scultorei che ne decorano le superfici.
I bassorilievi raccontano le gesta dell’imperatore Traiano, sia conquiste militari, su una facciata, sia opere civili, sull’altra facciata.

Origine del nome. L’arco, per la sua imponenza, venne chiamato Porta Aurea.
L’Arco di Traiano o Port’Aura si visita liberamente.
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