Port’Aurea o Arco di Traiano
Storia. L’arco fu costruito tra il 114 e il 117 d.C. e divenne una porta d’accesso alla città.
Funzione. L’arco trionfale fu costruito per celebrare la figura dell’imperatore Traiano in occasione dell’apertura della via Traiana, una variante della via Appia, che accorciava il cammino tra Benevento e Brindisi.
Struttura. Il monumento risulta essere l’arco trionfale romano meglio conservato in assoluto, compresi i numerosi rilievi scultorei che ne decorano le superfici.
I bassorilievi raccontano le gesta dell’imperatore Traiano, sia conquiste militari, su una facciata, sia opere civili, sull’altra facciata.

Origine del nome. L’arco, per la sua imponenza, venne chiamato Porta Aurea.
L’Arco di Traiano o Port’Aura si visita liberamente.
Porta Somma è inglobata nella Rocca dei Rettori
Rocca dei Rettori
Posizione. La Rocca dei Rettori sorge nel punto più elevato del centro storico di Benevento.
Storia. I Sanniti furono i primi ad utilizzare il luogo come fortezza, di cui restano un muro di contenimento e tracce di terrazzamenti.
Con il dominio romano la collina divenne un ambiente termale, “castellum acquae”, alimentato da un ramo dell’Acquedotto proveniente dal Serino, recentemente riportato alla luce da scavi archeologici.

Caduto l’Impero Romano, Benevento fu conquistata dai Longobardi nel 570 d.C. che costruirono sul “castellum acquae” un Torrione, che con la “Porta Somma”, costituiva uno dei punti di accesso alla città. A partire dal 771, sotto il duca Arechi II, appariva già come un vero e proprio palazzo fortificato che venne ampliato con nuovi ambienti attorno all’XI secolo.
Nel 1070, finita la dominazione longobarda, con il Trattato di Worms, comincia la dominazione pontificia della città protrattasi quasi ininterrottamente fino al 1860.
Dopo una fase di semiabbandono, nel 1320 papa Giovanni XXII ordinò la costruzione di un Palazzo sul modello della fortezza francese di Carcassone da porre accanto al Torrione al fine di dare una sede prestigiosa ed una difesa adeguata ai suoi rappresentanti in città, detti “Rettori Pontifici”, contestati duramente da una parte dei cittadini che rifiutavano i confini dello Stato Pontificio. Il progetto prevedeva un castrum ed un palatium, recintati da mura e protetti da fossati con tre ponti levatoi, con la funzione di:
- assicurare protezione al rettore, in caso di sommosse cittadine;
- far affluire in città truppe fedeli al pontefice, anche in caso di chiusura delle porte da parte dei rivoltosi;
- contrastare i pericoli esterni.
La costruzione inglobò la porta orientale della città, che venne ricostruita poco più oltre.
Alla fine del XVI secolo la rocca si ampliò con i bracci a sud e sud-est sull’attuale giardino, assumendo così una pianta a forma di “G”, attorno al cortile interno.
A partire dal 1586 venne trasformata progressivamente in carcere, rimasto attivo fino al 1865.
Struttura. Dell’antico castello si conserva attualmente solo il mastio centrale, sottoposto a interventi di restauro tra il 1959 e il 1960, che hanno portato al rinvenimento dell’antica porta cittadina, in corrispondenza dell’androne del mastio.
Funzione. Oggi è la sede della provincia di Benevento e ospita la sezione storica del Museo del Sannio che ripercorre la storia della città attraverso documenti ufficiali d’epoca come le pergamene di Falcone Beneventano e la dichiarazione di Talleyrand della presa di possesso di Benevento.Funzione.
ORARIO | PREZZO |
Lunedì – Mercoledì – Venerdì:
| Ingresso: gratuito. |
Martedì e Giovedì:
| Prenotazione: obbligatoria. CUP: 3457542984 |
Apertura Giardini: Lunedì a Domenica:
| Ingresso: gratuito. |
Port’Arsa
Storia. Sorse in epoca tardoromana.
Origine del nome. Era così chiamata per la vicinanza di antiche fornaci di calce dove si trasformavano in calce i blocchi di monumenti antichi; fu detta, infatti, anche «Porta delle calcare».
Posizione. E’ posta sul lato occidentale della città all’ingresso del rione Triggio. Era a questa porta che conduceva la Via Appia Antica, la Regina Viarum, passando per il ponte Leproso.

Struttura. Consiste in un arco in blocchi di pietra calcarea, fiancheggiato da due mezze colonne anch’esse in pietra calcarea.
La Port’Arsa si visita liberamente.
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